RECENSIONE SU "TRACCIATI D'ARTE" N. 8 (AGO-SET-OTT 2013)

30.08.2013 11:13

Nel precedente numero di Tracciati d’Arte abbiamo brevemente presentato un noto musicista del nostro territorio. Vorremmo ora parlarne in modo un po’ più ampio per meglio approfondire la sua conoscenza e mettere in risalto le sue qualità artistiche, che raramente si trovano così concentrate in una singola persona. Parliamo di Max Smeraldi, nato a Roma nel 1960, chitarrista dalla tecnica sopraffina che da oltre trent’anni è definito un vero talento e virtuoso delle sei corde. Non siamo noi a dirlo né lui stesso, ma la sua lunghissima carriera in diversi gruppi più o meno noti e il genere musicale in cui si è cimentato negli anni: dall’Heavy Metal all’Hard Rock, dal Neoclassic al Progressive. Tutti generi in cui velocità e tecnica non possono certo mancare, qualità tra l’altro che non sfuggono ai veri intenditori e appassionati di questi generi musicali. Del resto basta leggere qualche commento dei suoi fans nelle decine di video musicali che girano su Youtube.
Musicista completo dicevamo, infatti, oltre che eccelso chitarrista, Max è anche compositore, arrangiatore, autore di testi, polistrumentista (suona a buoni livelli anche altri strumenti quali basso, batteria e tastiere) e insegnante.
Ma andiamo con ordine e ripercorriamo, seppur brevemente, la sua lunga carriera. Tutto iniziò con un regalo da parte del nonno materno, ricevuto all’età di sette anni: una chitarra. Fu amore a prima vista. Da allora Max non se ne separerà mai e in pochissimi anni di studi, arrivò a conoscere e a padroneggiare lo strumento come pochi altri… al mondo! Chi lo conosce da una vita, ripete spesso una frase, che non è il classico “modo di dire”: “Max a sedici anni già suonava come oggi lo ascoltiamo”. A dimostrazione che ha bruciato in brevissimo tempo tutte le tappe e i corsi di studio necessari per imparare questo difficile strumento. Tant’è che il suo maestro privato di allora, il prestigioso chitarrista Lorenzo Pietrandrea (una carriera concertistica di almeno cinque lustri al fianco della cantante Maria Carta) dopo un solo anno di lezione (1972-73) disse che aveva appreso tutto quanto poteva insegnargli.
La fame di musica era infinita e ne ascoltava tanta, riuscendo poi a eseguire gli stessi brani che ascoltava nei dischi o nelle musicassette. Il suo musicista preferito, neanche a dirlo, è Jimi Hendrix, del quale imparò ogni singolo brano, emulandolo alla perfezione. Ovviamente il suo pane quotidiano da quel momento in poi sono i Deep Purple, Van Halen, Def Leppard, Santana, Malmsteen. Queste influenze musicali lo orientano al genere Heavy Metal, anche se non esclude altri generi di musica (pop, leggera) che gli danno l’opportunità di affrontare i primi palchi e il pubblico. È proprio con il suo primo gruppo, Gli amici della sera (1979-83) che partecipa a un concorso nazionale di gruppi emergenti e vince il suo primo premio: la realizzazione e promozione di un 45’ giri inedito. Dal 1984 e per un decennio il suo percorso artistico si orienta invece, sempre più prepotentemente, verso il genere Metal, suonando con diversi gruppi e musicisti romani. È del 1985 lo storico EP “Poker” inciso con gli “Alter Ego”, band romana tra le prime a fare metal in lingua italiana. Frequentando per così dire, un certo “underground”, viene notato dal “guru” del mondo metal romano di quegli anni, Richard Benson che, sempre alla ricerca di talenti, gli chiede di partecipare a una “compilation” da lui prodotta e pubblicata dalla RCA, dal titolo “Metal Attack 2” (1987), nella quale Max propone un brano composto e suonato da lui.
Nel 1994 finalmente il grande salto, che lo porta ad essere chiamato dal Banco del Mutuo Soccorso, con il quale registra il “13 e partecipa a Sanremo alla 19a Edizione della “Rassegna della canzone d’autore”. Conclusa l’esperienza con il Banco, Max si concentra nella carriera da solista, sfornando il suo primo CD interamente suonato e cantato da lui dal titolo “Strade Roventi” (1997). Da quel momento in poi si dedica quindi alla composizione e all’autoproduzione di CD e Demo, “Iperfusion” (2002), “Kadabra” (2004), “Classic Sweet Opus” (2005), “Our Shadows” (2009) e contemporaneamente si dedica a collaborazioni con altri artisti componendo, arrangiando e registrando brani, alcuni dei quali vincitori di premi a manifestazioni e concorsi musicali (Bi.Live, Premio Poggio Bustone, Pyrgi Contest Festival). Anche come esecutore lo vediamo vincitore nell’edizione del 1999 dell’”Heavy Metal Guitar War” e secondo classificato nel 2000 alla “Notte mondiale dei chitarristi”.
Attendiamo ora impazienti il suo prossimo CD, che è in preparazione, dove ci farà sicuramente ancora sognare con la sua “Musicamagica”.