RECENSIONE SU HM DEL 1988

14.06.2013 09:31

Rubrica Guitar Hero di Roberto Guarnieri

Era inevitabile che un giorno o l'altro capitasse in redazione (dati i requisiti richiesti) un nastro di Max Smeraldi ed era anche giusto concedere immediatamente questo spazio al chitarrista romano, sia per i suoi trascorsi storici che per la tecnica veramente eccezionale. Smeraldi si dedica alla chitarra fin da piccolo prendendo come maestri i classici rock degli anni 60/70 (Hendrix, Alvin Lee, Jan Akkerman e Blackmore) per poi rimanere ammaliato dalla tecnica e dalle scale flamenco impostate da Van Halen. Riesce così attraverso molte ore di pratica ad unire le due correnti senza necessariamente risultare scontato.
Dopo numerose live-gig nei quali riesce a farsi apprezzare da un numero sempre più elevato di kids, incide insieme agli Alter Ego (suo primo vero gruppo) un 45 giri: "Poker"; siamo nel 1985, in piena era Malmsteen, così Smeraldi pur continuando a nutrire rispetto verso i suoi primi maestri decide di buttarsi anima e corpo nello studio di questa nuova forma di espressione chitarristica carpendo allo svedese prima ed a MacAlpine poi le scale basilari. Nell'estate 1987 entra a far parte del progetto "Metal Attack" prodotto da Richard Benson e nel quale troviamo altri virtuosi fra cui Simone Sello, Stefano Recchioni, Daniele Macchi e Giorgio Paciotti. Un concept-album che vuole essere un tentativo di risposta a Mike Varney, ma che dà una svolta decisiva ai progetti di Smeraldi orientati piu che mai all'elaborazione di un album solo. I brani di cui siamo in possesso fanno parte di tale progetto ed anche se tuttora in fase di arrangiamento denotano un'impostazione artistica che può essere paragonata ad una via di mezzo fra il primo lavoro di Tony MacAlpine ("Edge of lnsanity")e il secondo LP di Vinnie Moore ("Time Odissey"), specialmente la title-track "Good Luck" è I'immagine speculare di quanto detto finora mentre il secondo brano "The Return Of The Viking" mi sembra un po' troppo acerbo per poterne fare una critica accettabile.
Questi i due brani ufficialmente presenti nell'LP mentre sul lato B della cassetta compare un brano da Max non segnalato che mi ha favorevolmente sorpreso soprattutto per I'ottima qualità del pezzo stesso e per I'enorme velocità di plettro che è sicuramente I'arma che può dare il successo a Max.
Preparatevi perciò ad assistere con tutta probabilità al più grande evento chitarristico metal italiano del 1989; poiché se i vari "Winning Walk", "Welcome In My Life", "Ms Project", "Nashville Baby","Forever ln My Heart" saranno sullo stesso piano di "Good Luck", vorrà dire che ne vedremo delle belle a testimonianza che in ltalia non esiste solo Alex Masi che puo lottare contro lo straniero, ma anche altra gente che può e deve farlo. Aspettando fiducioso I'evento ringrazio Max per la ghiotta anteprima e gli auguro di tutto cuore....... GOOD LUCK.

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